sabato 12 aprile 2014

A mio fratello

Tu che avresti oggi trentacinque anni,
non guardare da lassù quanto io mi affanni.

Copriti gli occhi se ancora vedi dolore,
tu sei il fratello a cui ho dato amore.

Non c'è una vita che basti per superare i danni,
quando sei morto avevi quasi ventotto anni.

Perché non esiste sinonimo per "morto",
nessuna parola è più giusta per raccontare quel "torto".

Se pensi che questa vita non ti si addica più,
sei ormai un essere libero, fatto di virtù.

Ma se tu decidessi di voler tornare,
in ogni parte del mondo, io ti verrei a cercare.

E se invece, tu non tornassi più
dimmi almeno che quella brezza fresca del mattino sei tu.